Scrivono di noi

"Chi crede non è mai solo" - lettera aperta di Simona Tucci

Cari ragazzi, Benvenuti e bentornati! 

Quest’anno, a tutti Noi, è stato affidato un motto particolarmente speciale e più attuale che mai: “Chi crede non è solo”.

Ma che accezione possiamo dare a questo motto così intenso quanto, apparentemente, dispersivo? Seguiamo una linea guida, per chiarirci le idee, ma anche, magari, per trovarne di nuove; why not? Nella nostra cultura cristiana la parola credenza viene associata spontaneamente a Dio, al Signore. In questo modo sarebbe istintivo, per noi fedeli, dare un solo e unico significato al verbo “credere” includendo così il sintagma “in Dio”. Quindi per noi cristiani credere significa: credere in Dio. Ma siamo certi che per molti di noi è ancora così? O qualcuno di noi ha (forse) pensato “Chi crede in qualcosa non è solo” oppure “Chi crede in qualcuno non è solo”? Definiamo questa prima sfumatura di significato: laica. Noi, in quanto Persone, abbiamo bisogni, desideri che nascono da sensazioni più o meno spiacevoli come la malinconia, la mancanza di qualcuno, la ricerca di qualcuno, la ricerca di qualcosa. Queste ricerche, però, spesso ci appaiono macchinose, laboriose, a tratti ci fanno perdere la speranza, l’entusiasmo e ci trasportano in una dimensione catastrofista, pessimista. Così giunge in noi l’impulso di fermarci e di gettare tutti i bagagli di una vita in mare. L’immagine della vita ci appare icastica come un mare agitato a cui noi scegliamo di arrenderci, sconfitti dalla fatica della vita stessa. E se invece, proprio in quell’istante in cui proviamo disperazione, ci fermassimo, prendessimo fiato e rivolgessimo lo sguardo al cielo immenso e dovizioso?

Ecco che qui arriverebbe la seconda sfumatura di significato: quella religiosa. Immaginatevi voi, soli, in mare, dispersi, abbandonati, isolati. Voi e il mare. La natura adirata, agitata e voi. Il mare furente e Voi. Avete solo una scelta: abbandonarvi al destino (visione laica) o affidarvi a Dio, riporre la vostra fiducia nella terza presenza che è lì con voi, ma che, fino a poco fa, ignoravate. La natura, voi e Dio. Già così suona meglio, già così esiste vita, già così la vita non è affidata al caso. Già così non ci sei solo tu, persona, individuo, ma c’è qualcuno che per quanto tu non possa né vedere né toccare, danza intorno a te, per invitarti a vivere. Agita il mare a tuo favore, per invitarti a interrogarti sulla tua inquietudine. Siede al tuo fianco, per invitarti al riposo, alla sosta. Ti fa sentire scarico, vuoto, per avvisarti che non sei invincibile e che quel vuoto va colmato, ma con Dio…non con velleità. Ride di cuore, per insegnarti che bisogna godere delle gioie. Piange insieme a te perché il dolore esiste, ma si alterna alla gioia. Sospira con te per tutta la fatica accumulata, ma sul suo volto rimane sempre un sorriso leggero e velato di gioia.

Senza saperlo ci siamo ritrovati tra le mani un motto di papa Benedetto XVI “Chi crede non è solo” e ci siamo fatti condurre faccia a faccia, cuore a cuore, mente a mente, con l’atmosfera propria del Campo Estivo Italia 2023…che come prima presenza speciale avrà proprio Lui, il nostro Signore, ma anche Noi, esseri umani. E anche se ci sentiamo assaliti, adombrati dalle nostre debolezze, fragilità, mancanze non dobbiamo dimenticarci che il nostro desiderio più intimo e puro è di essere avvolti dalle grandi braccia di Dio.

Siete pronti per aggregarvi come una grande famiglia protetta dalle braccia del nostro Signore, Dio? 

Simona Tucci